Archeologia dei beni pubblici. Alle origini della crescita economica in una regione mediterranea (secc. IX-XI)

Giovanna Bianchi

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Oltre quaranta anni di ricerche nella Maremma toscana, uno dei territori meglio indagati archeologicamente a livello europeo; un progetto ERC-Advanced, nEU-Med, che ha consentito di rileggere vecchi dati e produrne di nuovi grazie ad un’intensa ricerca multidisciplinare; un tema, i beni pubblici, in questi anni al centro dell’interesse degli storici delle fonti documentarie, qui declinato attraverso il dato materiale. Sono queste le basi di partenza del volume, nel quale i risultati acquisiti dalla ricerca degli ultimi anni all’interno di un’area eletta a caso studio, sono stati innestati su quelli elaborati nei decenni precedenti, con l’obiettivo di individuare i markers materiali dei beni regi e capirne la loro formazione e gestione tra IX ed XI secolo. I risultati della ricerca interpretati in una nuova prospettiva concorrono ad individuare una possibile chiave di lettura delle realtà storiche di questa area toscana, capace di generare risposte agganciate a più ampie tematiche: il ruolo del publicum in rapporto alle aristocrazie e alle comunità locali; le trasformazioni dei paesaggi antropici e naturali; la peculiarità di produzioni e scambi; i tempi e i modi dell’incastellamento; la crescita economica delle campagne prima del grande balzo in avanti del XII secolo.

 

Indice

Introduzione

I. La Val di Pecora e la corte regia di Valli

I.1 Cronistoria della ricerca
I.2 Il sito di Vetricella e la pianura tra VIII e prima metà X secolo
I.3 I cambiamenti tra seconda metà X e prima metà XI secolo
I.4 Defunzionalizzazioni e abbandoni
I.5 Ricostruire l’assetto geografico ed economico di una corte regia
I.6 Per riassumere

 II. La Val di Cornia e la corte regia del Cornino

II.1 Storia di una corte apparentemente invisibile
II.2 L’organizzazione della corte e la successiva destrutturazione
II.3 Altri possessi pubblici: il Gualdo del Re e le aree interne
II.4 Per riassumere

III. L’area grossetana

III.1 La formazione dei nuovi paesaggi (secc. VII-IX)
III.2 Tra X e XI secolo
III.3 Terre pubbliche in nuovi (possibili) scenari storici
III.4 Per riassumere

IV. I poli religiosi dell’interno

IV.1 La corte regia e il monastero di San Salvatore al Monte Amiata
IV.1.1 Il monastero: dalla fondazione all’età ottoniana
IV.1.2 Le risorse minerarie
IV.1.3 Vecchi e nuovi protagonisti di un rinnovato sistema economico
IV.1.4 I paesaggi antropici
IV.1.5 Qualche traccia per delle ipotesi
IV.2 La corte regia e il monastero di S. Antimo in Val di Starcia
IV.2.1 La storia del monastero
IV.2.2 Le sequenze delle architetture
IV.3 La Chiesa della Canonica di S. Niccolò a Montieri
IV.3.1 L’ideazione di un luogo di culto
IV.3.2 Una chiesa, un gioiello, un possibile eremita
IV.3.3 Committenze
IV.4 Per riassumere

V. Un mondo a parte? Le aree minerarie

V.1 Rocchette Pannocchieschi
V.2 Cugnano
V.3 Montieri
V.4 Rocca San Silvestro
V.5 Isola d’Elba
V.6 Per riassumere

VI. Ricostruire la complessità del caso studio

VI.1 Attori in azione
VI.2 Paesaggi
VI.2.1 Paesaggi antropici
VI.2.2 Paesaggi agrari e forestali
VI.3 Produzioni e circuiti di distribuzione
VI.3.1 Risorse e comprensori produttivi
VI.3.2 Reti di scambio
VI.4 Tempi e ritmi dei cambiamenti

VII. Comparazioni

VII.1 Toscana
VII.1.1 Valdarno
VII.1.2 Lunigiana
VII.2 Area Padana

VIII. Alle origini della crescita economica

VIII.1 Premessa
VIII.2 Una prima accelerazione (IX-metà X secolo)
VIII.3 L’inizio della crescita (seconda metà X- prima metà XI secolo)
VIII.4 Quale sistema economico
VIII.5 Rallentare per poi ripartire (seconda metà XI-inizi XII secolo)

Bibliografia