Primi studi sui casi di anemia congenita dal campione scheletrico di Vetricella

Nel recente convegno internazionale Archaeorganics, abbiamo posto l’accento sul ruolo delle analisi degli isotopi stabili nella diagnosi differenziale di anemia.

Il campione di individui provenienti dal cimitero medievale di Vetricella presenta percentuali decisamente alte di iperostosi porotica, nelle due forme di cribra cranii e cribra orbitalia (Walker et al., 2009).

Questa alterazione può essere legata a stati anemici con diversa eziologia, come anemie emolitiche ereditarie, anemie conseguenti a malattie infettive o parassitarie, anemie da carenza di ferro o anemie megaloblastiche. Quindi è stata effettuata un’analisi differenziale tra anemia metabolica e anemia congenita, indispensabile nello studio di questa condizione, considerando la presenza in queste aree del Plasmodium falciparum e della possibile conseguente diffusione del gene della talassemia, in questa come in altre zone d’Italia.

L’analisi degli isotopi stabili per la dieta è un importante elemento da prendere in considerazione in una diagnosi differenziale di questo tipo, per mettere a fuoco il tipo di alimentazione della comunità in esame. I risultati mostrano che la comunità godesse di una dieta ricca anche di proteine, escludendo dunque l’ipotesi dell’anemia metabolica. Infine l’anemia emolitica congenita è stata confermata dal ritrovamento di due casi di  cranio a spazzola nel campione (Fig.1-2), tipica manifestazione di talassemia major.

Lo studio in questione è in corso di pubblicazione su Environmental Archaeology e sarà esposto nel secondo volume dedicato ai risultati del progetto nEU-Med.

 

Fig.1 Cranio a spazzola visibile sul frontale di uno scheletro femminile di Vetricella.

 

Fig.2 Evidenza radiologica del cranio a spazzola (Balikar et al, 2013).