Nuove evidenze dal sito di Vetricella

(Fig.1)

La campagna di scavo (settembre – ottobre 2016) a Vetricella (Scarlino) ha permesso lo studio delle stratigrafie indagate negli anni passati e di allargare la visione archeologica del contesto. La rimozione dei livelli di arativo nella porzione centrale del sito ha permesso di aprire un’area di scavo di oltre 1.500 mq (Fig.1), con l’individuazione delle prime stratigrafie sopravvissute alle lavorazioni agricole di età moderna. Al termine delle prime settimane di scavo sono stati selezionati alcuni contesti particolarmente interessanti per una migliore comprensione dell’evoluzione materiale del sito, posizionati nella zona centrale e a ridosso del primo elemento difensivo circolare.

 

 

(Fig.2)

Nella porzione centrale lo scavo ha messo in luce nella sua interezza il perimetro quadrangolare del grande edificio turriforme (Fig.2) intorno al quale sembra che sia stato impostato tutto l’insediamento. Dell’edificio è stata individuata la planimetria quadrangolare, testimoniata da un’ampia fossa di spoliazione, che ha asportato quasi interamente un basamento in muratura e parte di quattro sostegni lignei angolari. L’ambiente interno ha restituito lacerti di strati pavimentali sovrapposti e vari elementi connessi all’uso della struttura, come buche per sostegni lignei, fosse per probabile alloggio di strutture e due focolari interrati.

(Fig.3) Sequenza dei due fossati difensivi più esterni (indagati con trincee esplorative)

Lo scavo è proseguito anche nell’area esterna alla torre (Fig.2) dove sono stati individuati imponenti livellamenti, da mettere in relazione alle opere costruttive della cinta muraria. Sebbene qui, al momento, l’indagine si sia fermata a questi contesti, in diversi punti sono emersi elementi stratigrafici di fasi più antiche, testimoniate al momento da stratigrafie in negativo interpretabili come focolari e buche di palo, anche di imponenti dimensioni.

L’altra porzione del sito indagata è quella posta a cavallo tra l’elemento circolare della cinta muraria e i fossati difensivi più esterni, già parzialmente messa in luce nella stagione 2009. In questo caso lo scavo ha completato l’indagine di una struttura con canaletta di fondazione a trave dormiente, confermandone la funzione di ambiente per attività siderurgiche (Fig.2), ed ha intensificato l’indagine sugli elementi circolari, aprendo tre trincee esplorative per capire il rapporto con le aree più esterne (Fig.3).

I risultati più stimolanti, anche in previsione delle successive campagne di scavo, riguardano l’individuazione di un fossato interno più antico, emerso sotto la cinta muraria circolare, di diverse buche di palo di grandi dimensioni poste a ridosso del fossato circolare intermedio (largo 7 m e profondo oltre 2 m) e di alcune sepolture che sono al momento in corso di datazione.