Prima campagna Geoarcheologica ed Archeobotanica a Vetricella e Carlappiano

La campagna di scavi condotta a Vetricella (Scarlino) e Carlappiano (Piombino) è stata integrata con indagini geoarcheologiche ed archeobotaniche (Fig.1). L’obbiettivo delle indagini geoarcheologiche è stato quello di aiutare gli archeologi a definire la stratigrafia, il deposito dei sedimenti e la formazione dei suoli. Inoltre ha aiutato a definire l’influenza delle attività umane nella formazione degli strati. Questa serie di informazioni, insieme ai rilievi effettuati nelle aree circostanti, daranno un’immagine complessiva dei processi di frequentazione ed abbandono insieme al progressivo modificarsi del paesaggio. La stratigrafia è stata studiata con metodi sedimentologici mediante il campionamento di sedimenti indisturbati e la preparazione di sottili sezioni osservate successivamente al microscopio ottico. Le aree circostanti sono state indagate con analisi geomorfologiche sul campo e analisi cartografiche.

(Fig.2) Vetricella: il riempimento sedimentario (per lo più strati antropici) di un piccolo fosso

A Vetricella (Fig.2) la geoarcheologia si è concentrata sulla stratigrafia all’interno dei fossati circolari intorno al sito ed altri più piccoli esternamente alle mura. In entrambi i casi gli strati di riempimento mostrano sedimentazioni antropizzate e naturali (Fig.4).

A Carlappiano (Fig.3) indagini geoarcheologiche dettagliate sono state effettuate per comprendere la sequenza degli strati e dei terreni naturali (sabbie dunali ed argille lagunari) e le loro relazioni con strati antropici, strutture e materiali.

In entrambi i siti i ricchi strati di: carboni, ceneri, materiali legati ad incendio e resti paleobotanici sono stati campionati per ricerche archeobotaniche. Tutto questo è fondamentale per la comprensione dell’uso e dello sfruttamento delle risorse naturali e le possibili relazioni con il modificarsi della vegetazione (clima? economia? altro?). Dal momento che i cambiamenti della vegetazione sono spesso associati con il cambiamento fisico del paesaggio le indagini archeobotaniche e geoarcheologiche sono spesso complementari e svolte insieme.

(Fig.3) Carlappiano: argille lagunari sovrapposte dalle strutture di drenaggio medievali
(Fig.1) Geologi esaminano la stratigrafia

 

(Fig.4) Campionamento archeobotanico del suolo nel fossato di Vetricella