Commerci di lunga distanza nel Tirreno centro-settentrionale tra la Tarda Antichità ed il Medioevo: il caso di Portus Scabris (Portiglioni,GR)

Il sito portuale di Portus Scabris/Portiglioni (GR), presso il Puntone di Scarlino, fu utilizzato ininterrottamente tra l’età etrusca e moderna e rappresentò il punto principale per l’accesso e la redistribuzione delle merci mediterranee nella Valle del Pecora. La ricerca archeologica di emergenza condotta nei primi anni 2000, in contemporanea con i lavori di costruzione del nuovo porto turistico, ha prodotto una vasta mole di centinaia di migliaia di reperti ceramici che consentono di comprendere il ruolo svolto da questo scalo portuale nel quadro degli scambi di lunga distanza nel Tirreno centrale nella longue durée. Attraverso l’uso dell’evidenza ceramica (Fig.1-5), la ricerca condotta da Emanuele Vaccaro mira a contestualizzare le complesse economie sub-regionali analizzate dal progetto ERC nEU-Med nella più ampia cornice degli scambi marittimi tardoantichi ed altomedievali ed affronta problematiche come connettività, scambio e consumo. Il periodo indagato è quello compreso tra il 400 ed il 1100 d.C.

(Fig.1) Portus Scabris: anfora riferibile alla “famiglia” della Samos Cistern Type, con impasto non-micaceo (datazione: VI-VII sec. d.c, provenienza, Asia Minore?)
(Fig.2) Portus Scabris: orlo di anfora medievale con anse ingrossate leggermente sormontanti l’orlo (datazione: VIII-X sec. d.c., provenienza incerta)
(Fig.3) Portus Scabris: variante tarda di Keay52 con confronti del deposito della prima metà dell’ VII sec. d.c della Crypta Balbi a Roma (datazione: tardo VII-VIII sec.d.c, provenienza, Sicilia nord-orientale)
(Fig.4) Portus Scabris: brocca con decorazione a petali applicati in Forum ware (datazione: metà IX-X sec. d.c, provenienza, Roma?)
(Fig.5) Portus Scabris: frammento di fondo di Spiral ware (datazione: fine XII-metà XIII sec. d.c, provenienza, Campania?)