Studio archeometrico della ceramica tra le Colline Metallifere e il Mar Tirreno

Nell’ambito del progetto nEU-Med promosso dal Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena (UNISI) è in svolgimento uno studio archeometrico su un repertorio di ceramiche proveniente da diversi siti archeologici (Capalbiaccio, Colle Massari, San Martino in Piano, Rocchette Pannocchieschi, Donoratico, Castellina, Rocca degli Alberti e Casa Andreoni) distribuiti nel territorio compreso fra le Colline Metallifere e il Mar Tirreno (Sud-Ovest della Toscana).

L’indagine è indirizzata verso la caratterizzazione di reperti ceramici attribuiti a piccoli contenitori da trasporto probabilmente adibite al trasporto via terra all’interno del territorio.

Il progetto di studio riguarda la caratterizzazione mineralogico-petrografica dei campioni di ceramica, tramite l’osservazione al microscopio ottico con luce polarizzata, di sezioni sottili ottenute da ogni campione (Fig.1). Una prima osservazione dei campioni ha evidenziato una discreta omogeneità nei materiali e nelle tecniche di manifattura per la maggior parte dei campioni, ad eccezione di alcuni provenienti dai siti di Rocchette Pannocchieschi, Castellina e Rocca degli Alberti. Nel primo caso, lo studio petrografico ha mostrato l’impiego di argille ben purificate ad alto contenuto di ossidi di ferro (compatibili con le caratteristiche geologiche e geochimiche del territorio), mentre nel secondo, la presenza di inclusi di grandi dimensioni (>200 mm fino a 1 mm) e con spigoli vivi suggerisce un’aggiunta intensionale da parte del vasaio per migliorare le caratteristiche di plasticità dell’argilla.

E’ inoltre in corso un’analisi della composizione chimica dei corpi ceramici tramite spettrometria di massa e ad emissione ottica al plasma accoppiato induttivamente (ICP-MS e ICP-OES) per la determinazione degli elementi maggiori, minori e in traccia (MgO, SiO2, K2O,CaO, Al2O3, TiO2, Fe2O3, Na2O, P2O5, Sr, Zr, Ba, Pb, Cr,Zn, Cu,Mn, Ni, V, Rb e Y). La definizione della composizione chimica dei campioni, insieme alla rivelazione del contenuto in terre rare (La, Ce, Pr, Nd, Sm, Eu, Gd, Tb, Dy, Ho, Er, Tm, Yb e Lu), permetterà di ottenere indicazioni sulla provenienza delle materie prime (con particolare riferimento alle argille e agli eventuali smagranti) per verificare la manifattura delle anforette nel territorio oggetto di studio.

(Fig.1) Microfotografie (2.5x nicols + e II, rispettivamente) di sezioni sottili di due campioni provenienti dai siti di Capalbiaccio e Rocchette Pannocchieschi