La cartografia storica come strumento di conoscenza del territorio e delle sue dinamiche

Parallelamente alle campagne archeologiche di scavo condotte nei siti di Carlappiano (Piombino) e Vetricella (Scarlino) è stata effettuata un’analisi della documentazione cartografica prodotta fra il XVI e il XIX sec., relativa alla zona costiera compresa fra Piombino e Follonica e alla Val di Pecora.

Il materiale documentario con maggiore valore applicativo nell’ambito di questa ricerca è costituito da rappresentazioni spaziali a grande scala, i cui contenuti topografici (insediamenti, rete viaria, assetto idro-morfologico) possono fornirci un quadro più chiaro delle condizioni ambientali ed economiche, e quindi dei processi evolutivi che hanno caratterizzato lo sviluppo delle aree in questione.

La cartografia storica può, in altre parole, indicare l’uso del suolo e delle risorse agricole, pastorali e acquatiche come ad esempio le “saline”, la cui presenza pare attestata presso Carlappiano nella seconda metà del XVI sec. (Fig.1:ASFI, Piante dei Ponti e Strade, c. 68: Carta del golfo di Piombino e Follonica tra Granducato di Toscana e Principato di Piombino); oppure mettere in evidenza le diverse forme di intervento sul territorio (Fig.2), come le operazioni di bonifica, che hanno consentito nel tempo il recupero e la colonizzazione agricola di estese zone umide.

Un valido contributo alla ricerca è dato anche dalla consultazione della documentazione scritta che spesso accompagna il materiale cartografico e che ne consente una lettura più approfondita.

(Fig.1) ASFI, Piante dei Ponti e Strade, c. 68 “Carta del golfo di Piombino e Follonica tra Granducato di Toscana e Principato di Piombino” (dettaglio)
(Fig.2) ASFI, Miscellanea di Piante, c. 278a “Plan du Gran Marais de la Principauté de Piombino” (dettaglio)